giovedì 31 dicembre 2020
giovedì 24 dicembre 2020
sabato 14 novembre 2020
giovedì 10 settembre 2020
mercoledì 2 settembre 2020
domenica 23 agosto 2020
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domenica 28 giugno 2020
domenica 10 maggio 2020
venerdì 1 maggio 2020
sabato 11 aprile 2020
SETTIMANA SANTA E CORONA VIRUS
Settimana Santa e Corona Virus
Chi dice che non abbiamo avuto la Settimana Santa
quest’anno?
Non avete visto l’immensa Processione di persone
risultate positive
al Coronavirus?
Non vedete la Via Crucis del personale sanitario che risale
il Calvario
della pandemia, sopraffatto e con l’angoscia ne cuore con
la paura di
non riuscire a resistere?
Non vedete i medici con il camice bianco portare la
croce dolorosa
delle persone contaminate?
Non vedete tanti scienziati sudare acqua e sangue, come
al Getsemani,
per trovare un trattamento o un vaccino´?
Per favore non dite che Gesù non passa nelle strade
quest’anno, mentre
tanta gente deve lavorare per portare cibo e medicine a
tutti noi.
Non avete visto
il numero di Cirenei offrirsi in un modo o nell’altro
per portare le pesanti croci?
Non vedete quante Veroniche, sono esposte all’infezione
per
asciugare il volto di persone contaminate?
Chi può non vedere Gesù cadere a terra, ogni volta che
sentiamo
il freddo conteggio
delle vittime?
Non vivono forse, la Passione, le case di riposo piene
di persone
anziane e il personale con il fattore di rischio più elevato?
Non è come una corona di spine per i bambini obbligati
a vivere
questa crisi
rinchiusi, senza capire troppo bene, senza poter correre
nei parchi e nelle strade?
Non si sentono ingiustamente condannate le scuole, le università
e i tanti negozi
obbligati a chiudere?
Tutti i paesi del mondo non sono colpiti, frustati, dal
flagello
di questo virus!
E non manca in questa via di dolore Ponzio Pilato che
si lava
le mani, i dirigenti che cercano semplicemente di trarre un
vantaggio
politico o economico dalla situazione senza tenere conto delle
persone?
Non soffrono, impotenti come i discepoli senza il
Maestro, altrettante
persone sole confinate in casa, molte con problemi,
non sapendo
come quando tutto finirà?
Il volto doloroso di Maria non si rispecchia forse, in
quello
di tante madri che soffrono per la morte, silenziosa e a distanza,
di
una persona cara?
Non è come strappare le vesti, l’angoscia di tante
famiglie e
di piccole imprese che vedono le loro economia svanire?
L’angoscia di Gesù in croce non ci fa pensare alla
mancanza
di respiratori nelle unità di terapia intensiva?
Per favore, non dite: Niente Settimana Santa, niente
Pasqua
quest’anno; non ditelo!” Perché il dramma della Passione
non
è certo quasi mai stato così reale e autentico e la
nostra stessa
vita non è mai stata così in attesa e piena di speranza
e nella Risurrezione!
Anonimo
Buona Pasqua, malgrado tutto.
Francesca
martedì 24 marzo 2020
LA SPERANZA. "ANDRA' TUTTO BENE"
Cari
Amici
L'immobilismo
non ci impedirà di sognare,
andare oltre
la momentanea costrizione,
con la
fantasia, con il desiderio, con il cuore.
"Andrà tutto
bene"
Francesca
sabato 14 marzo 2020
giovedì 12 marzo 2020
PANDEMIA: IL GIORNO DOPO.......
Virus Corona: il giorno
dopo....
Era l’11 marzo del 2020.
Le strade erano vuote, i
negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva
nulla!
Ed i fiori continuavano a
sbocciare, ed il sole a splendere, e tornavano
le rondini, e il cielo si
colorava di rosa e di blu. La mattina si impastava
il pane e si infornavano i
ciambelloni. Diventava buio sempre più tardi
e la mattina le luci
entravano presto dalle finestre socchiuse.
Era l’11 marzo 2020
e i ragazzi studiavano
connessi. Fu l’anno in cui si poteva uscire soltanto
per fare la spesa. Dopo
poco chiusero tutto. Anche gli uffici. L’esercito iniziava a presidiare le
uscite e i confini perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali e la
gente si ammalava.
Ma la primavera non lo
sapeva
e le gemme continuavano ad
uscire.
Era l’11 marzo 2020
Tutti furono messi in
quarantena obbligatoria: i nonni, le famiglie e anche
i giovani. Allora la paura
diventò reale e le giornate sembravano tutte uguali.
Ma la primavera non lo
sapeva
E le rose tornarono a fiorire.
Si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme,
di scrivere lasciando
libera l’immaginazione, di leggere volando con la fantasia. Ci fu chi imparò
una nuova lingua, chi si mise a studiare e chi riprese l’ultimo esame che mancava
alla tesi. Chi capì di amare davvero.
Chi smise di scendere a
patti con l’ignoranza. Ci fu chi diventò dottore per
chiunque un domani ne
avesse avuto bisogno. Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli
affetti veri. L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi e l’economia andare a
picco.
Ma la primavera non lo
sapeva
E i fiori lasciarono il
posto ai frutti. E poi arrivò il giorno della liberazione.
Eravamo alla TV e il primo
ministro disse a rete unificata che l’emergenza
era finita e che il virus
aveva perso! Che gli italiani tutti insieme avevano vinto. E allora uscimmo per
strada con le lacrime agli occhi, senza mascherine e guanti abbracciando il
nostri vicino come fosse nostro fratello. E fu allora che arrivò l’estate, perché
la primavera non lo sapeva ed aveva continuato ad esserci; nonostante tutto,
nonostante il virus,
nonostante la paura,
nonostante la morte.
Perché la primavera non lo
sapeva.
Ed insegnò a tutti la forza
della vita
anonimo
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