martedì 24 marzo 2020

LA SPERANZA. "ANDRA' TUTTO BENE"


Cari Amici
L'immobilismo non ci impedirà di sognare,
andare oltre la momentanea costrizione,
con la fantasia, con il desiderio, con il cuore.
"Andrà tutto bene"
Francesca


L'ALBA (e la speranza)


giovedì 12 marzo 2020

PANDEMIA: IL GIORNO DOPO.......

Virus Corona: il giorno dopo....

Era l’11 marzo del 2020.

Le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.

Ma la primavera non sapeva nulla!

Ed i fiori continuavano a sbocciare, ed il sole a splendere, e tornavano
le rondini, e il cielo si colorava di rosa e di blu. La mattina si impastava
il pane e si infornavano i ciambelloni. Diventava buio sempre più tardi
e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse.

Era l’11 marzo 2020

e i ragazzi studiavano connessi. Fu l’anno in cui si poteva uscire soltanto
per fare la spesa. Dopo poco chiusero tutto. Anche gli uffici. L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali e la gente si ammalava.

Ma la primavera non lo sapeva
e le gemme continuavano ad uscire.

Era l’11 marzo 2020
Tutti furono messi in quarantena obbligatoria: i nonni, le famiglie e anche
i giovani. Allora la paura diventò reale e le giornate sembravano tutte uguali.

Ma la primavera non lo sapeva

E le rose tornarono a fiorire. Si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme,
di scrivere lasciando libera l’immaginazione, di leggere volando con la fantasia. Ci fu chi imparò una nuova lingua, chi si mise a studiare e chi riprese l’ultimo esame che mancava alla tesi. Chi capì di amare davvero.
Chi smise di scendere a patti con l’ignoranza. Ci fu chi diventò dottore per
chiunque un domani ne avesse avuto bisogno. Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli affetti veri. L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi e l’economia andare a picco.

Ma la primavera non lo sapeva

E i fiori lasciarono il posto ai frutti. E poi arrivò il giorno della liberazione.
Eravamo alla TV e il primo ministro disse a rete unificata che l’emergenza
era finita e che il virus aveva perso! Che gli italiani tutti insieme avevano vinto. E allora uscimmo per strada con le lacrime agli occhi, senza mascherine e guanti abbracciando il nostri vicino come fosse nostro fratello. E fu allora che arrivò l’estate, perché la primavera non lo sapeva ed aveva continuato ad esserci; nonostante tutto, nonostante il virus,
nonostante la paura, nonostante la morte.

Perché la primavera non lo sapeva.

Ed insegnò a tutti la forza della vita

anonimo